Negli ultimi giorni, ha suscitato scalpore online una notizia curiosa quanto inquietante: il sistema LiDAR montato sui nuovi veicoli Volvo, in particolare sul SUV elettrico EX90, avrebbe danneggiato irreparabilmente le fotocamere di alcuni smartphone. A confermarlo non sono solo post virali sui social, ma anche analisi più approfondite da parte di esperti.
Cos’è successo?
Tutto è partito da alcuni video circolati su TikTok e Reddit, in cui gli utenti mostravano come, dopo aver ripreso da vicino il sensore posto sul tetto della Volvo EX90, le fotocamere principali degli smartphone risultassero “bruciate”, con macchie permanenti visibili negli scatti successivi. L’effetto, simile a quello provocato da una fonte di luce laser molto intensa, ha portato a indagare sulla reale causa del danno.
LiDAR on the new Volvo EX90 can kill your iPhone camera… bruh, LiDAR is still as dumb an idea as it was in 2018.
— Edson Barlow (@eddib17_) May 12, 2025
🎥: minelivinglegend on TikTok pic.twitter.com/qPIBVgURJX
Il colpevole: il LiDAR
Il sospetto è ricaduto sul sistema LiDAR (Light Detection and Ranging) sviluppato da Luminar Technologies e montato sui veicoli Volvo. Questo sensore utilizza impulsi laser a infrarossi ad alta potenza per mappare in 3D l’ambiente circostante, supportando la guida autonoma e l’assistenza avanzata alla guida.A differenza dei comuni sensori LiDAR di fascia consumer (come quelli usati negli iPhone o nei robot domestici), quello installato sulla EX90 opera con una potenza e una frequenza molto superiori, e a quanto pare può essere pericoloso per i sensori di immagine degli smartphone, soprattutto quando questi vengono puntati direttamente verso l’unità laser da distanza ravvicinata.

Perché danneggia le fotocamere?
I sensori delle fotocamere digitali, come quelli degli smartphone, sono molto sensibili alla luce infrarossa. Se un fascio laser LiDAR particolarmente potente come quello della volvo e con lunghezza d’onda di 1550 nm colpisce direttamente l’obiettivo, può causare surriscaldamento e danni permanenti ai pixel del sensore, lasciando aloni o linee visibili nelle foto e nei video successivi.Questo tipo di danno è irreversibile e non coperto da garanzia nella maggior parte dei casi, in quanto equiparabile a una bruciatura da fonte laser.

La risposta di Volvo e Luminar
Interpellata dai media, Volvo ha riconosciuto il potenziale problema, ma ha sottolineato che il sistema LiDAR è conforme agli standard internazionali di sicurezza (come la normativa IEC 60825-1) e che non rappresenta alcun pericolo per le persone, incluso l’occhio umano. Tuttavia, gli smartphone non sono progettati per resistere a questo tipo di emissioni.Anche Luminar ha confermato che l’esposizione prolungata e diretta dei sensori fotografici al fascio laser può causare danni, pur trattandosi di un uso improprio del dispositivo.
Cosa devono sapere i consumatori?
Per quanto insolito, questo caso evidenzia una nuova sfida nella convivenza tra tecnologie avanzate per la mobilità autonoma e i dispositivi di uso quotidiano. Chiunque voglia fotografare o filmare da vicino una Volvo EX90 (o altri veicoli dotati di LiDAR ad alta potenza) dovrebbe evitare di puntare la fotocamera direttamente verso il sensore LiDAR, soprattutto da distanze ravvicinate e con lo zoom attivo.
Potrebbe interessarti anche: Fiat grande Panda 2025: il ritorno di un’icona